Liberandosi da errori radicati

Emanuele Ghidini, morì a soli 16 anni nella notte del 24 novembre 2013, dopo l’assunzione di una droga sintetica, si tuffò nel fiume Chiese a Govardo, dove viveva con i genitori e le due sorelle.
Il padre, Gian Pietro, dopo la sua tragica scomparsa creò la fondazione “Pesciolinorosso”, nata per sensibilizzare i più giovani ai danni che le droghe provocano.
Giulia Ferrari è la vincitrice della sezione giovani del primo concorso letterario Emanuele Ghidini indetto dalla fondazione.
“Mi chiamo Giulia ed ho 21 anni..” il libro di Giulia Ferrari il cui titolo è: “Si può sempre rinascere” inizia così.
Lascia attoniti che sia una ragazza così giovane ad essere rinata da una vita precedente che non l’aveva ancora vista sbocciare.
Cerco di non lasciarmi coinvolgere dal fatto che io conosca la protagonista di questa storia e la sua famiglia, ma cavalco proprio questo primo pensiero per superare un concetto che andrebbe lasciato alle spalle di una società che in qualche modo ha bisogno di evolvere.
Dobbiamo imparare a non lasciare spazio al giudizio nei nostri pensieri, perché se avessi letto questo libro senza conoscere i diretti interessati mi sarei probabilmente interrogata su come potesse essere possibile che una ragazza poco più che bambina spendesse dei soldi, non suoi, in qualcosa di così lontano dal mondo che avrebbe dovuto vivere.
Ed avrei sicuramente condannato i genitori ad un giudizio negativo.
Avrei pensato a loro come persone superficiali o non presenti.
Ma questo non corrisponde al vero, perché i genitori di Giulia sono genitori presenti e la loro famiglia fa parte di quelle affiatate e piene di interessi da vivere insieme, ed il semplice fatto che conoscendoli io non giudichi male mi fa pensare a quante volte i giudizi che emettiamo non siano meritati.
Ed a quanto abbia un ruolo fondamentale la conoscenza per l’emissione di un’opinione.
“I giudizi negativi arrivano quando meno te lo aspetti, come macigni che ti trascinano a fondo impedendoti di mantenerti a galla.”
Giulia Ferrari
Giulia nel suo romanzo tocca con decisione il concetto del giudizio delle persone, che senza scrupoli emettono ai danni di una ragazza giovane, infischiandosene totalmente dell’effetto che questo possa provocare.
Ciò che mi sento di dire è che la colpa ricade, anche, sugli adulti totalmente inadeguati nel loro ruolo, a volte trasparenti di fronte ai giovani, poco interessati alle loro esigenze, troppo indaffarati da cose che reputano più importanti, troppo presi dalla smania di essere sul piedistallo giudicando e troppo radicati ad una società che spinge sempre di più a guardare ognuno in casa propria.
Penso a quante storie potessero essere raccontate con un diverso finale se qualcuno avesse avuto il coraggio di tendere una mano, ma purtroppo siamo spinti ogni giorno di più all’individualismo.
Quello che ne esce è un romanzo coraggioso, di chi non teme più i pregiudizi della gente, perché il fatto che la protagonista venga da un piccolo paese della Brianza in cui tutti si conoscono rende più difficile raccontare una storia personale così invitante per chi ha bocca per esprimere disprezzanti pareri.
Giulia lo fa con fermezza, dando valore a quella che è stata la sua esperienza di vita nata da un errore fatto con leggerezza, dove si è spinta al limite, ma ha trovato mani forti che l’hanno sorretta potendo poi finalmente rinascere.
Proprio due giorni fa, è venuto a mancare Eric Carle, scrittore ed illustratore di famosi libri per bambini, ed è proprio una sua storia, la più famosa, che mi ricorda quella di Giulia, quella del “piccolo bruco Maisazio“.
Dal momento in cui il bruco uscì dal suo piccolo ovetto iniziò ad andare in giro per il mondo in cerca di cibo, con il passare dei giorni si avvicinò con curiosità al momento della sua metamorfosi che lo portò a trasformarsi in una splendida farfalla.
Mi fa pensare quando sia importante la crescita e l’accettazione del cambiamento per raggiungere il proprio obiettivo e poter realizzare il proprio sogno.
Esattamente proprio come è accaduto a lei.

Quello che posso augurare a Giulia è di essere leggera, sempre, e poter così volare alto sui giudizi della gente.
Grazie per il tuo coraggio, il mondo ha bisogno di persone coraggiose!