Milk and honey

parole d’amore, di dolore, di perdita e di rinascita

Sono settimane che non posso fare a meno di cantare.
Canto sotto la doccia, in macchina, sul terrazzo mentre fumo l’ultima sigaretta della giornata, sdraiata sul divano con le cuffie nelle orecchie.

Me ne sono resa conto attraverso gli occhi di mia mamma, da quando sono tornata a vivere con lei, è la prima volta che la vedo sorridere spensierata mentre mi guarda.
Io che canticchio passando da una camera all’altra e vedendola ridere:
“perchè ridi?”
“perchè ti vedo felice.”

Ed io lo sono.
La cosa assurda è che da chissà quanto tempo non posso fare a meno di cantare, ma quando si è felici non ci si fa mai caso.
A differenza dei giorni tristi che pesano come mesi, i giorni felici scivolano via sembrando secondi.

“chiusa una porta si apre un portone, vedrai!”
Frase che mi ha perforato le orecchie per mesi.
Ma chi ha detto che dietro ad un portone si debba per forza celare un uomo?
Dopo il disorientamento iniziare che ho curato attraversando tutto il dolore, e aver guardato bene in faccia la paura di quello che sarebbe stato poi, mi viene da ridere pensando a tutto ciò che ho fatto per provare a stare un pò meglio.
Ho corso, ho urlato dentro un cuscino, abbracciato alberi, ho fatto yoga, meditazione, bagni di gong, cucinato, consumato le scale del mio condominio per scaricare la tensione, fatte dalla cantina al sesto piano e poi dal sesto piano alla cantina, ho nuotato, macinato km a piedi, in macchina, in aereo, ho rotto cose, ne ho aggiustate altre, scritto, letto, disegnato, sono tornata a scuola.

Io sono stata molto più fortunata, perchè ci ho trovato molto di più dietro a quel portone.

Amiche che hanno curato le mie ferite e mi hanno fatta ridere da matti, amici che mi hanno presa per mano e mi hanno portato a ballare porgendomi un bicchiere sempre pieno da bere.
La mia famiglia che mi ha dato asilo, come sempre.
E ci ho trovato, con sorpresa, anche me stessa.
Consapevolmente donna e come tale, felice e piena senza bisogno di nessuno vicino che possa usare come stampella.
E quindi canto.
Cazzo se canto!

La mia canzone



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