Torneranno anche i concerti

Quando ancora si poteva cantare a squarciagola ad un concerto, sono andata a vedere Gazzelle con la mia migliore amica, in un palazzetto.
Eravamo entrambe infelici, solo che una delle due ne era ancora inconsapevole.
Delle volte va così, si resta impantanati nelle acque puzzolenti di uno stagno per paura di affrontare la forza delle correnti di un oceano.
Ci si abitua a tutto con il tempo.
Anche alla puzza. Anche ad essere infelici.

Quella sera accanto a noi c’era una giovane coppia di innamorati. Ricordo di averli osservati per quasi tutto il tempo del concerto con tenerezza.
I miei occhi erano completamente calamitati sui loro giovani corpi.
Lei piccola ed esile, lui alto e grosso, incurvato su di sé, forse troppo timido per occupare tutto quello spazio nel mondo.
Balzava agli occhi che fossero alle prese con il loro primo amore.
Il modo maldestro di lei di dargli baci sulla guancia in punta di piedi e la goffaggine di lui di stringerle le spalle per avvicinarla a sé, lasciavano trasparire la cura di chi è alle prese con qualcosa di delicato per la prima volta .
Fino a quando non è partita una canzone, nella mia immaginazione ho pensato fosse la loro, o comunque avesse un’importanza speciale nelle loro vite.
Si sono messi l’uno di fronte all’altra e guardandosi negli occhi e tenendoli chiusi per farsi travolgere dalla canzone hanno iniziato a ballare come matti.
E Lui ha cantato e ballato per se stesso.
E Lei ha cantato e ballato per se stessa.
Ed hanno cantato l’uno per l’altra.
Guardandoli ho pensato che sarebbe dovuto essere così il mio nuovo amore. Avrei dovuto amare per me stessa e amare per l’altro.
Delle volte capita che uno degli anelli della catena manchi, ed proprio questo che mi è venuto in mente ieri mentre leggevo “Tutto torna” di Giulia Carcasi, entrambi i protagonisti amavano per se stessi ma mai per l’altro.
Ed un amore così è per sua stessa natura sterile, e con il tempo destinato a finire con i rimpianti di chi avrebbe potuto certamente fare di più.
“Davanti al loro corpo era come davanti a certe statue, perfezione e distacco.”
Giulia Carcasi
Per chi se lo fosse chiesto la canzone ballata dai due giovani forsennati al concerto era: